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federica manzon
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Editorial director at Guanda, writer, sometimes cultural journalist. My tweets are my own
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I rischi che #Gorizia2025 città della cultura rimanga un simbolo vuoto (Il mio pezzo per @il_piccolo)
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RT @olgatokariuk: Viktoria Amelina was a Ukrainian writer who documented Russian war crimes - until she became a victim of one of them. A R…
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RT @andrew_mella: Trieste è la città dei destini e la piazza Unità d’Italia una lavagna grigia sulla quale tracciare le invisibili linee di…
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RT @LuciaLibri: In questo viaggio intimo, "Quello che so di te (@GuandaEditore)", la scrittura di @nadiaterranova incanta e sgomenta Il let…
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Si avvicina la giornata del ricordo, un ripassoz
E allora le foibe: fascisti di oggi che fanno finta di non ricordare tutti i crimini commessi dai fascisti di ieri contro il popolo iugoslavo. Vi consiglio di leggere attentamente: "E allora le foibe di Eric Gobetti". La storia è una sola e noi la conosciamo molto bene
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La questione delle scritte comparse alle foibe di Basovizza spiegata bene. E ancora una volta la lingua, la scrittura, ci aiuta a capire meglio.
Lo storico Eric Gobetti e la retorica sulle "foibe" di nostalgici e smemorati: «Girano in queste ore reazioni isteriche alla scritta davanti alla foiba di Basovizza. Si parla di “inqualificabile atto vandalico”, addirittura di “oltraggio alla nazione”! Io non credo sia questo il modo migliore per protestare contro la strumentalizzazione politica della vicenda delle foibe. Ma sarebbe anche il caso di ricordare che si tratta di una scritta cancellabile (e infatti cancellata) in pochi minuti. Una scritta peraltro che inneggia al movimento partigiano jugoslavo, che certo è colpevole di quello specifico atto di violenza, ma è anche uno degli eserciti che hanno liberato l’Europa dal nazismo. Non può essere considerato come l’equivalente di una svastica alla Risiera, tanto per capirci, né degli atti vandalici di vero danneggiamento di monumenti antifascisti, come per esempio è accaduto più volte alla stele, sempre a Basovizza, che ricorda i quattro giovani jugoslavi fucilati dai fascisti nel 1930. Infine un dubbio: la scritta contiene un errore ortografico. O meglio, la frase può essere giusta, ma non corrisponde allo slogan più conosciuto. Sarebbe come se una presunta scritta fascista suonasse: “crediamo, obbediamo, combattiamo” – corretto, ma improbabile. A me pare chiaro che quella scritta non sia stata fatta da attivisti sloveni, che conoscono a memoria quello slogan. È davvero tanto improbabile immaginare un gesto provocatorio per suscitare quest’isteria mediatica e politica, fatto ad arte da qualche italianissimo “patriota” nel giorno della visita di Mattarella a Gorizia (città che, ricordiamolo, si è di recente rifiutata di togliere la cittadinanza onoraria a Mussolini) e a poche ore dal Giorno del Ricordo?» Fonte:
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Non si può occupare un territorio, né deciderne il futuro.Non si può bypassare l’Onu,tagliare i finanziamenti alle sue agenzie, e disconoscerne il ruolo,senza che vi siano dei contraccolpi Analisi chiarissima di @invisiblearabs @valigiablu
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Su Tito, le spie, la paranoia, Goli Otok. Su come la verità ha bisogno dell’immaginazione per restare viva e su come a volte l’invenzione può essere la testimonianza più attendibile. La mia recensione a Marković “Il trio di Belgrado” @bottegaerrante1 per @TuttoLibri
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RT @Orgetorix: Serbian prime minister resigns as popular protests persist – video via @guardian
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RT @La_Lettura: «La Lettura» anticipa la prefazione di Emmanuel Carrère ad «Underground» di Vladimir Makanin, riproposto ora da @GuandaEdit…
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RT @jacopo_iacoboni: Impressionanti le proteste di piazza ieri in Slovacchia contro le politiche filo Russia di Fico. Questa è Bratislava h…
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