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HaTikwa - Il Giornale dei Giovani Ebrei d'Italia
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Fondato nel 1949. Un giornale aperto al libero confronto delle idee. Organo Ufficiale di Stampa @ugei_it • #BringThemHome 🎗️
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Israele e il mondo ebraico attraverso gli occhi dei giovani. #HaTikwa sbarca finalmente su #Instagram! Fondato nel 1949, è l’organo ufficiale di stampa dell'@ugei_it e un giornale aperto al libero confronto delle idee. Segui il nostro profilo👇
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🟠 Roma, aggredisce ragazzo ebreo con la kippah. Egiziano arrestato dalla Digos. Lo scorso 29 gennaio, un trentatreenne egiziano ha aggredito un ragazzo ebreo, con in capo la kippah, mentre passeggiava assieme alla madre lungo Via Nazionale, a Roma. Prima la raffica di pugni, poi estrae una bottiglia di vetro. La violenza, avvenuta in pieno giorno, si riversa anche contro un negoziante di zona, intervenuto per sedare difendere le vittime. La segnalazione e le telecamere locali hanno permesso di ricostruire la dinamica, l’identificazione e quindi di farlo arrestare dagli agenti di polizia della Digos. L’uomo è un senza fissa dimora, titolare dello status di protezione internazionale in Italia.
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RT @ugei_it: 🗣️ “Il 27 gennaio è una data simbolica e importante, ma non rappresenta né la fine della guerra né quella del dolore delle vit…
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RT @ugei_it: La memoria è un impegno, è un atto di responsabilità e un dovere morale che ci lega al passato e ci proietta verso il futuro.…
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🟠 Giornata della Memoria, Meloni: “Piano del regime hitleriano, anche con complicità di quello fascista”. Di Segni (UCEI):” Antisemitismo problema di tutti gli italiani” “Il 27 gennaio 1945 i cancelli di Auschwitz sono stati abbattuti, e insieme ad essi è crollato anche quel muro che impediva di vedere chiaramente l’abominio del piano nazista di persecuzione e di sterminio del popolo ebraico”. Queste le parole della premier Giorgia Meloni in occasione della Giornata della Memoria, che domani verrà commemorata con una cerimonia ufficiale al Quirinale. “Un piano la cui premeditata ferocia fa della Shoah una tragedia che non ha paragoni nella storia. Un piano, quello condotto dal regime hitleriano, che in Italia trovò anche la complicità di quello fascista, attraverso l’infamia delle leggi razziali e il coinvolgimento nei rastrellamenti e nelle deportazioni. Un abisso a cui si contrappose il coraggio di tanti Giusti, che non esitarono a disobbedire e a rischiare la propria stessa vita per salvare quella di migliaia di innocenti”. A Palazzo Chigi si è unito l’intero arco costituzionale, oltre che i vertici europei. In Italia, la presidente Unione Comunità Ebraiche Italiane (UCEI), Noemi Di Segni ha detto:”Per noi il Giorno della Memoria non è una giornata per dare una carezza agli ebrei, è una giornata per l’Italia e gli italiani, per le istituzioni, per un percorso di responsabilità. L’Antisemitismo non è un problema degli ebrei, ma della società”.
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🗣️ “Non ci si libera di Auschwitz. Non è qualcosa che si dimentica o si può lasciare alle spalle. Quell'esperienza condiziona ogni aspetto della tua vita." 📹 In occasione degli 80 anni dalla liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, HaTikwa, nell’ambito della campagna #WeAreTheMemory promossa dall’Unione Giovani Ebrei d’Italia, ha raccolto la preziosa testimonianza di Edith Bruck, scrittrice e sopravvissuta alla Shoah. L’intervista, condotta dal direttore di HaTikwa @DavidDS___ , ha visto la partecipazione di @LucaSpitz, presidente @ugei_it, Sara Menascì, redattrice di HaTikwa, e Shulamit Bondì, consigliera UGEI. #GiornodellaMemoria
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Al via la campagna #WeAreTheMemory, promossa dall'Unione Giovani Ebrei d'Italia per il 27 gennaio. #GiornodellaMemoria
In un mondo in cui il tempo minaccia di cancellare il ricordo della #Shoah, tutti noi, soprattutto i giovani, dobbiamo essere custodi della #Memoria. Non possiamo permettere che il silenzio prenda il posto delle voci di chi ha vissuto la tragedia. Per rafforzare questo impegno alla vigilia del #GiornodellaMemoria, invitiamo tutti a unirsi alla nostra campagna: #WeAreTheMemory La memoria è un impegno, un atto di responsabilità e un dovere morale.
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✍🏻 «Il ricordo della Shoah non è discutibile, non è rimodellabile, non è rivisitabile. Il ricordo della Shoah è sacro» 🔗 Leggi l’editoriale di @DZebuloni
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🟠 Yuval Raphael rappresenterà Israele all’Eurovision. È sopravvissuta al pogrom del 7 ottobre. Israele ha scelto. La cantante che rappresenterà lo Stato ebraico all’Eruovision Song Contest è Yuval Raphael, che lo scorso 7 ottobre è sopravvissuta al progrom di Hamas nel Nova Festival. La cantante israeliana, vincendo la competizione televisiva HaKochav Haba (La Prossima Stella), ha strappato il biglietto per rappresentare il suo Paese a Basilea per la prossima edizione della competizione internazionale. “Voglio raccontare la mia storia e quella di Israele da una posizione di forza e orgoglio, nonostante le difficoltà e le probabili contestazioni che potrebbero arrivare dal pubblico - ha detto in un’intervista - Voglio raccontare la storia, ma non da un luogo in cui si cerca pietà. Voglio che sia un messaggio di forza di fronte a tutto questo, e anche di fronte ai fischi che, sono sicura al 100%, arriveranno dal pubblico”. L’esibizione si terrà a Basilea, la stessa città che nel 1897 ospitò il primo Congresso sionista indetto da Theodor Herzl.
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🟠 Napoli, arrestato cittadino marocchino che progettava attentato contro la Comunità ebraica Un cittadino marocchino di 30 anni è stato arrestato dalla Digos, dopo le indagini condotte dal pool antiterrorismo della Procura. L’accusa è di partecipazione all’ISIS e di essersi adoperato in attività di apologia e diffusione, con mezzi telematici, di materiale multimediale “ascrivibile al contesto - anche di addestramento - dell’organizzazione terroristica”. Circostanza confermata da esternazioni “di progettualità violente” contro la Comunità ebraica di Napoli. Il trentenne aveva anche manifestato l’intenzione di procurarsi un coltello per realizzare attacchi terroristici.
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🇮🇱 Israele, Kikar Hachatufim Bandiere, cartelli e lacrime agli occhi. Una piazza in fermento accoglie il ritorno a casa delle tre giovani donne liberate dopo 471 giorni in ostaggio dei terroristi di Hamas, dopo l’accordo mediato in Qatar. Una gioia dolce e amara colma i cuori dei presenti, consci che l’unica vera vittoria sarà solamente con il rilascio di tutti gli ostaggi. A unire tutti è il sollievo e l’emozione di poter accogliere Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher nuovamente tra di noi. 📹 Il report di Ghila Schreiber
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🟠 ROMI, EMILY E DORON SONO LIBERE. ISRAELE LE RIABBRACCIA DOPO 471 GIORNI IN OSTAGGIO DI HAMAS “#RomiGonen, #EmilyDamari e #DoronSteinbrecher sono finalmente in mani sicure. Sono tornate a casa”. Con queste parole, il portavoce dell’#IDF, Daniel Hagari, ha annunciato il ritorno in Israele dei tre ostaggi. Dopo 471 giorni nelle mani dei terroristi palestinesi di #Hamas, le tre donne sono libere. #Israele le riabbraccia, mentre l’emozione riempie le piazze per celebrare il loro ritorno. Il rilascio è avvenuto nella Piazza Saraya di #Gaza, dove i terroristi di Hamas, davanti a una folla agitata, hanno consegnato gli ostaggi alla Croce Rossa Internazionale in un clima trionfante. Le donne sono poi state trasferite in Israele, dove sono state accolte con sollievo e commozione. Il rilascio consiste nel primo step dell’accordo raggiunto a Doha, che prevede il cessate il fuoco e lo scambio di un ostaggio israeliano per ogni trenta detenuti palestinesi, con un rapporto di cinquanta a uno nel caso delle donne. Contestualmente, infatti, Israele libererà 90 detenuti palestinesi. Prossima settimana, si ripeterà la stessa procedura.
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🟠 Tutto pronto in Israele. Lo Stato ebraico si prepara ad accogliere Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher, tre donne che per quasi cinquecento giorni sono state ostaggio dei terroristi palestinesi di Hamas. Attualmente sono state consegnate alla Croce Rossa Internazionale, che ora le porterà all’esercito israeliano per il rimpatrio. Per loro, Israele ha predisposto un hub di accoglienza, prima del ricongiungimento con le famiglie.
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🟠 Medio Oriente: Israele-Hamas, accordo su Cessate il fuoco e liberazione degli ostaggi. Attesa l’ufficialità. Si sarebbe trovato un accordo a Doha, Qatar, fra Israele e Hamas per il Cessate il fuoco a Gaza e la liberazione degli ostaggi. A renderlo noto è il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che sui social scrive:” Abbiamo l’accordo per gli ostaggi in Medio Oriente” e assicura che gli USA continueranno “a lavorare a stretto contatto con Israele e gli alleati per garantire che Gaza non diventi mai più un rifugio sicuro per il terrorismo”. Secondo quanto riportato dai media internazionali, l’accordo – prossimo alla ratifica - prevede una tregua di sei settimane, il ritiro di Israele in un zona cuscinetto lungo il confine con Gaza - pur mantenendo una presenza militare fino alla liberazione di tutti gli ostaggi - e il ritorno dei palestinesi nella parte settentrionale della Striscia. Israele rilascerà 30 terroristi palestinesi detenuti in carcere per ogni uomo in ostaggio e 50 per ogni donna. Un totale approssimativo di 1650 detenuti - di cui molti all’ergastolo - in cambio di 33 ostaggi israeliani che verranno liberati gradualmente in 42 giorni con una media di tre ogni settimana. “È un accordo molto difficile, molto importante per noi che vengano liberati dalla prigionia i nostri uomini, la nostra gente, ed è questo quello che richiede la solidarietà - ha detto il Ministro degli Esteri israeliano Sà’ar - Allo stesso tempo è molto doloroso, perché ha a che fare con la liberazione di pericolosissimi terroristi, compresi assassini che dovranno uscire dalle nostre carceri”. 🚨 Le informazioni riportate sono in corso d’aggiornamento, in attesa di riscontri ufficiali e della ratifica dell’accordo fra le due parti.
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🟠 Bologna, Italia – Sinagoga vandalizzata durante corteo Il corteo, formalmente organizzato a sostegno di Ramy, giovane milanese morto dopo un inseguimento con i carabinieri, si è trasformato in una guerriglia urbana. Pietre e insulti contro le Forze dell’Ordine, poi gli atti vandalici contro la Sinagoga, sulle cui mura è stata scritta la frase “Giustizia per Gaza”. Il sindaco Matteo Lepore ha condannato l’accaduto, definendolo “un fatto di enorme gravità, non una manifestazione politica ma devastazione”. Così anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, che ha espresso “solidarietà alla Comunità ebraica”. Per l’Unione Giovani Ebrei d’Italia: “È inaccettabile che, ancora oggi, i luoghi di culto ebraici siano bersaglio di violenza e odio. Questo episodio non è un caso isolato, ma l’ennesimo segnale allarmante di un antisemitismo in crescita nel nostro Paese, che non può essere ignorato né sottovalutato”. L’allarme arriva anche da Roma, dove il presidente della Comunità Ebraica, Victor Fadlun, ha parlato di un “episodio gravissimo, che non può essere derubricato a semplice minaccia e che si inserisce in un contesto di antisemitismo crescente che ci preoccupa”. Fadlun ha inoltre rivolto un appello al sindaco di Bologna, chiedendo di “non esporre più in sedi istituzionali la bandiera palestinese, che nelle piazze italiane è diventata ormai simbolo e incitazione all’odio anti-ebraico”.
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