![Frampagna Fan Campesco🧱 🧯🪂⚡️🗿 Profile](https://pbs.twimg.com/profile_images/1864680517238452224/ZEgkM7vM_x96.jpg)
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Scrivente aspirato, amante di soap operas, creatore di contenuti fantasy, Mathausen associate; diffondo bellezza e perle ai porci - Cristina Párody
Kehlsteinhau - Berchtesgaden
Joined May 2022
Da stanotte alle 4 papà non c'è più. Crediamo non abbia sofferto, nonostante ci siano state infinite regressioni negli ultimi giorni. Non era più lui, ma sono contento di essere stato lì al suo ultimo respiro. Farò tesoro di un vostro consiglio: non ricordarlo com'era alla fine
3 mesi; 3 mesi o poco più Questo è il responso, questo è ciò che rimane sebbene il nostro tempo sembri sempre infinito Vista la nostra specifica situazione, onestamente non so come si andrà avanti Ma questo è
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Io sarei razzista anche se non ci fosse bisogno di difendersi
Louise e Nora 11 e 15 anni, sapete cosa accomuna queste giovani e povere vittime? Esatto la razza dei loro killer, oggi come quasi sempre #EranoAfricani Essere razzisti ormai è l'unico meccanismo di difesa
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Non farmi sognare, Pinuccia Non farmici sperare
La crisi economica mondiale del 1929 scosse le basi dell'economia globale e alimentò una spirale di protezionismo, di misure unilaterali, con il progressivo erodersi delle alleanze. La libertà dei commerci è sempre stata un elemento di intesa e incontro. Molti Stati non colsero la necessità di affrontare quella crisi in maniera coesa, adagiandosi, invece, su visioni ottocentesche, concentrandosi sulla dimensione domestica, al più contando sulle risorse di popoli asserviti d’oltremare. Fenomeni di carattere autoritario presero il sopravvento in alcuni Paesi attratti dalla favola che regimi dispotici e illiberali fossero più efficaci nella tutela degli interessi nazionali. Il risultato fu l’accentuarsi di un clima di conflitto - anziché di cooperazione - pur nella consapevolezza di dover affrontare e risolvere i problemi a una scala più ampia. Ma, anziché cooperazione, a prevalere fu il criterio della dominazione. E furono guerre di conquista. Fu questo il progetto del Terzo Reich in Europa. L’odierna aggressione russa all’Ucraina è di questa natura. Oggi assistiamo anche a fenomeni di protezionismo di ritorno. La Presidente della Commissione Europa, a Davos, pochi giorni fa, ricordava che, solo nel 2024, le barriere commerciali globali sono triplicate in valore. Crisi economica, protezionismo, sfiducia tra gli attori mondiali, forzatura delle regole liberamente concordate, diedero un colpo definitivo alla Società delle Nazioni sorta dopo la Prima guerra mondiale, già compromessa dalla mancata adesione degli Stati Uniti che, con il Presidente Wilson, ne erano stati fra gli ispiratori. Si trattò, per gli Usa, del cedimento alla tentazione dell’isolazionismo. Ma il lavoro della Società non fu comunque vano se pensiamo che ad essa dobbiamo, ad esempio, il Trattato contro il commercio di schiavi e la schiavitù, e siamo nel 1926. Nel fragile contesto degli anni fra le due guerre mondiali, percorso da un cupo rialzarsi del nazionalismo, da allarmanti tendenze al riarmo, dal contrasto fra gli Stati - secondo la logica delle sfere di influenza - furono circa 20 i casi di recesso dalla Società delle Nazioni. La Germania, con Hitler Cancelliere, si ritirò nel 1933. Lo stesso fece il Giappone. L’Italia uscì nel 1937. Questi ultimi due Paesi (con Francia e Impero britannico e la stessa Germania), erano membri permanenti del Consiglio della SdN. Fin dall’inizio, purtroppo, la Società delle Nazioni non seppe fare argine all’espansionismo, alle ripetute violazioni della sovranità territoriale, in Europa come in altri continenti. Così, negli anni Trenta del secolo scorso, assistemmo a un progressivo sfaldarsi dell'ordine internazionale, che mise in discussione i principi cardine della convivenza pacifica, a cominciare dalla sovranità di ciascuna nazione nelle frontiere riconosciute. Le politiche di appeasement adottate dalle potenze europee nei confronti dei fautori di queste dinamiche furono testimonianza di un tentativo vano di contenere ambizioni distruttive di simile portata: emblematico rimane l'Accordo di Monaco del 1938, che concesse alla Germania nazista l'annessione dei Sudeti, territorio della Cecoslovacchia. Un abbandono delle responsabilità condusse quei Paesi a sacrificare i principi di giustizia e legittimità, nel proposito di evitare il conflitto, in nome di una soluzione qualsiasi e di una stabilità che, inevitabilmente, sarebbero venute a mancare. La strategia dell’appeasement non funzionò nel 1938. La fermezza avrebbe, con alta probabilità, evitato la guerra. Avendo a mente gli attuali conflitti, può funzionare oggi? Quando riflettiamo sulle prospettive di pace in Ucraina dobbiamo averne consapevolezza. [Stralcio dell'intervento straordinario del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla Cerimonia di consegna dell’onorificenza accademica di Dottore honoris causa dall’Università di Aix-Marseille: «L'ordre international entre règles, coopération, compétition et nouveaux expansionnismes»].
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Mi sono letteralmente ribaltato dalla sedia sul discorso del nonno
@MarcoRizzoDSP Ciao Marco sono di destra (mio nonno è morto ad Auschwitz cadendo dalla torretta di guardia) ma quando ti sento parlare di sovranità popolare alzo il braccio sinistro con il pugno chiuso
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Mi scusi, Signora David Coulthard; apprezzo gli sforzi per soddisfare i trastatori seriali, ma sarebbe sufficiente smettere di importare negri.
Tolleranza zero per le molestie islamiche di gruppo e stop al burqa nelle scuole e in tutti luoghi pubblici: due proposte di buon senso della Lega, da realizzare al più presto! E se qualche maranza non è d’accordo, se ne torni a casa propria!
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@SusannaCeccardi Mi scusi, Signora David Coulthard; apprezzo gli sforzi per soddisfare i trastatori seriali, ma sarebbe sufficiente smettere di importare negri.
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