“E, allora, le foibe?”: se c’è qualcosa che mi ferisce profondamente è come questa vicenda sia diventata, nella sostanza, una sorta di battuta che snatura tutta una serie di questioni che, anziché suscitare un momento di riflessione, diventa un momento di derisione.

#PakhshanAzizi, 38 anni, curda, sta per essere IMPICCATA nel silenzio totale dei governi occidentali. La sua ultima possibilità di salvezza è svanita! La "Corte" della morte della Repubblica islamica ha respinto la sua richiesta di apertura di un nuovo processo, nonostante sia completamente innocente perché a suo carico non vi è alcuna prova di colpevolezza. #Azizi non è una criminale, è una attivista umanitaria; è perseguitata per essere sempre stata al fianco di coloro che soffrono e per aver sostenuto il movimento "Donna, Vita, Libertà". Ha dedicato la sua vita nel soccorso ai bisognosi, alle vittime della guerra e della violenza di genere. Sempre in prima linea in #Siria nell'aiuto ai bambini vittime dell'#Isis. Eppure, è stata condannata a morte per un reato che non ha mai commesso. È vittima di una crudele ritorsione della mafiosa Repubblica islamica. Dov'è la comunità internazionale? È necessario in queste ore una grande mobilitazione di donne e uomini per salvare la vita della povera trentottenne curda. Non possiamo permettere che questa donna coraggiosa, che ha combattuto le forze del terrore e ogni tipo di ingiustizia, sia impiccata nel silenzio e in piena impunità. La nostra coscienza ha il dovere di ribellarsi per fermare il boia della Repubblica islamica in #Iran. @RadioRadicale #Turchia