La responsabilità delle foibe è del fascismo. #giornodelricordo

Ilaria Salis a #CTCF sul @nove

Seguite l'amico Lam Magok Torturato nei lager libici. Lui purtroppo conosce bene il torturatore stupratore Almasri (Seguitelo e fate girare, grazie!)

Mi hanno bloccato l'account per una presunta violazione del copyright. Adesso si chiama così la censura di Elon Musk. Se posti cose sgradite al padrone l'algoritmo ti abbassa la visibilità. Mi leggete ?

Nessun passo indietro.

Ci vuole sempre qualcuno da odiare per sentirsi giustificati nella propria miseria. Umberto Eco

A Roma, la vita di un anziano spezzata dal freddo e dall’indifferenza davanti alla questura per un pezzo di carta. Nella notte di martedì 28 gennaio, un richiedente asilo ha perso la vita davanti alla Questura, all’Ufficio Stranieri di Via Patini. Era un uomo anziano, costretto a mettersi in fila già dalle 22 della sera precedente, come tanti altri, nella speranza di essere tra i pochi selezionati ogni giorno per accedere a un diritto fondamentale: presentare la richiesta di asilo. Questa scena disumana si ripete quotidianamente. Uomini e donne, spesso stremati e vulnerabili, si accampano per giorni davanti agli uffici, sfidando il freddo e la fatica, nella disperata lotta per ottenere un documento che rappresenta la chiave per una vita dignitosa. La morte di quest’uomo non è un tragico incidente: è il risultato di un sistema che disumanizza e abbandona. È il simbolo di un razzismo istituzionalizzato che trasforma la burocrazia in un muro insormontabile, negando dignità e diritti a chi è già fragile. Morire per un pezzo di carta non è solo un’ingiustizia: è una barbarie che grida vendetta. Il governo e le istituzioni devono assumersi la responsabilità di questa disumanità. Non è accettabile che, in un Paese civile, le persone siano costrette a subire tali condizioni per vedersi riconosciuti diritti fondamentali. Basta con la complicità del silenzio. Basta con la morte come prezzo da pagare per essere riconosciuti come esseri umani.